Come le monete da 5 centesimi di euro e quelle da 1 centesimo di euro, anche le monete da 2 centesimi di euro prodotte in Italia sono state realizzate in un’unica serie, distinguendosi in tal modo da quelle in Nordic Gold. Il motivo è semplice: contrariamente a queste ultime, infatti, il verso presenta una faccia comune che non raffigura i confini dell’UE (allargatasi nel corso degli anni), ma di tutta l’Europa in un globo terrestre.
Ciò premesso, cerchiamo di comprendere quali siano le caratteristiche di questa moneta e qual è il suo valore di mercato.
Le caratteristiche della moneta da 2 centesimi di euro
Cominciamo con le sue caratteristiche, come i tagli da 1 e 5 centesimi abbiamo una moneta in acciaio placcato in rame. Il peso è di 3,06 grammi, lo spessore è di 1,67 grammi, il diametro è di 18,75 mm. Il contorno è liscio, con un filetto orizzontale incluso.
Al dritto la moneta raffigura la Mole Antonelliana di Torino, con a sinistra il monogramma della Repubblica Italiana (RI), a destra il segno di zecca R e il millesimo di conio. In basso c’è la firma dell’incisore. Sulla parte esterna troviamo le 12 stelle a cinque punte, simbolo dell’Unione Europea.
Passando poi al verso, qui troviamo la faccia comune delle monte in euro, con la scritta 2 euro cent e l’immagine dell’Europa nel mondo, su uno sfondo a sei linee trasversali, delimitate da 2 stelle ciascuna.
La fine della produzione delle monete da 2 centesimi di euro
La produzione delle monete da 2 centesimi di euro è stata particolarmente sostenuta, con il primo anno di conio che ne ha portato in dote circa 1,1 miliardi di esemplari. Tutti gli anni hanno produzioni con tirature molto elevate, tanto da far considerare la moneta come molto comune, con la sola eccezione del 2003, anno in cui furono prodotte “solamente” 21 milioni di esemplari: quanto basta per innalzare il livello di rarità della moneta da molto comune a comune.
Si tenga anche conto che il 2017 è stato l’ultimo anno di produzione di questa moneta. Le produzioni dal 2018 in poi sono dunque state realizzate per essere dei divisionali FDC o dei divisionali FS. La tiratura è in questi casi piuttosto bassa, oscillando tra i 17.500 esemplari del 2021 ai 42 mila esemplari del 2019. Le classificazioni degli anni 2018 – 2022 sono “non comuni”.
Quanto vale la moneta da 2 centesimi di euro
La moneta da 2 centesimi di euro ha un valore che è identico a quello nominale o, nell’ipotesi di esemplari fior di conio, può essere considerato leggermente superiore. Fanno eccezione le produzioni degli anni in cui la moneta non è stata più emessa in esemplari circolanti, ovvero dal 2017 in poi, con un valore della moneta in condizioni fior di conio che è in questo caso tra 1 e 2 euro.
Ne deriva che per poter sperimentare dei valori di mercato di queste monete più interessanti occorrerà fare affidamento, ancora una volta, sui difetti e sugli errori di produzione. Facciamo qualche esempio.
Una moneta da 2 centesimi di euro del 2008 presenta numerosi errori di conio nella parte inferiore e nel bordo, tali da rendere l’esemplare sicuramente meno comune. Il valore di vendita richiesto è di circa 200 euro.
Il prezzo di vendita è addirittura di 600 euro nel caso di una moneta da 2 centesimi di euro del 2006 con errori di conio molto simili.
In entrambi i casi ci preme rammentare che si tratta di valori di vendita e che pertanto il valore di mercato effettivo potrebbe essere molto diverso. Inoltre, è sempre opportuno considerare l’ipotesi che sul mercato possano esservi delle monete da 2 centesimi di euro con errori di conio ricreati artificiosamente.