Non tutti sanno che il Vaticano ogni anno emette una serie di monete per celebrare l’anno di Pontificato e che, come avviene in Italia, fino al 2001 venivano emesse delle Lire. Dal 2002, invece, anche il Vaticano è passato all’euro, emettendo delle monete particolari che, proprio per la loro tiratura limitata e per essere destinate appositamente ai collezionisti e non alla circolazione, tendono a raggiungere rapidamente delle quotazioni particolarmente interessanti.
Peraltro, ricordiamo che oltre alle serie divisionali di monete fior di conio in euro (2 euro, 1 euro, 50 centesimi, 20 centesimi, 10 centesimi, e così via), il Vaticano emette anche delle serie divisionali di monete proof in cofanetti, cartoncini o astucci speciali: la conservazione di questi ultimi contenitori, che contribuiscono a valorizzare in maniera ancora più evidente la dotazione di monete, aumenta il valore degli esemplari.
Ancora, il Vaticano emette anche delle monete commemorative in argento in ricordo di un particolare evento, e delle monete in oro ancora più rare. Infine, tra un pontificato e un altro viene di norma emessa una moneta d’argento per la sede vacante.
Insomma, un ventaglio di monete probabilmente ben più diversificato di quanto si possa pensare. Ma con che quotazioni?
Nelle prossime righe abbiamo cercato di soffermarci su alcuni esemplari che potrebbero far parte della vostra collezione, con un investimento tutto sommato piuttosto contenuto e con buone prospettive di apprezzamento futuro.
Quotazioni delle monete del Vaticano rare
1 lira 1950 – Pio XII
Cominciamo con questa moneta da 1 lira del 1950. Emessa sotto Pio XII (1939 – 1958), è realizzata in Italma e presenta sul dritto gli stemmi papali con la scritta PIUS XII PONT MAX AN IUBILAEI MCML, mentre sul rovescio troviamo la porta vaticana con la scritta STATO DELLA CITTA’ DEL VATICANO. Il prezzo di mercato in condizioni FDC è di circa 40 euro.
20 centesimi 1935 – Pio XI
Sicuramente più apprezzata e più ricercata dai collezionisti è questa moneta da 20 centesimi emessa sotto Pio XI, nel 1935. In nickel, presenta su un lato il capo del Santo rivolto verso sinistra e la scritta C. 20 e STATO DELLA CITTA’ DEL VATICANO. Sull’altro lato sono invece presenti gli stemmi papali, la data 1935 e la scritta PIUS XI PONT MAX AN XIV. Per la sua maggiore rarità, il valore di mercato è di circa 200 euro.
50 centesimi 1935 – Pio XI
Stesso anno ma diverse caratteristiche per quest’altra moneta emessa sotto Pio XI. In nickel, meno rara della precedente, mostra su un lato un angelo che brandisce una spada e la scritta C. 50 e STATO DELLA CITTA’ DEL VATICANO e dall’altra parte gli stemmi papali con la scritta PIUS XI PONT MAX AN XIV. Il valore di mercato è di circa 50 euro.
Serie Zecca 1959 – Giovanni XXIII
Come abbiamo anticipato qualche riga fa, molto spesso le monete vaticane vengono vendute all’interno di appositi astucci. Naturalmente, la presenza di queste confezioni, complete, è ritenuta di maggior valore dai collezionisti. Per esempio, questa serie di 8 monete in confezione originale, emessa sotto Giovanni XXIII (1959), con vari materiali, è valutata intorno ai 100 euro.
500 lire 1958 – Sede vacante
Nella parte iniziale del nostro approfondimento abbiamo anche citato la possibilità che le monete vaticane siano emesse in occasione di una sede vacante. È il caso di questo interessante esemplare in argento che, proprio per la particolarità del momento in cui è stato emesso, potrebbe essere attraente introdurre nella propria collezione. Il pezzo raffigura gli stemmi papali sul fronte, con la scritta SEDE VACANTE MCMLVIII e la firma dell’incisore, GIAMPAOLI, nella parte bassa. Sul retro, una colomba con le scritte STATO DELLA CITTA’ DEL VATICANO, L. 500 e VENI SANCTE SPIRITUS. Il valore di mercato è pari a circa 20 euro.