Le monete della Repubblica Italiana costituiscono un naturale approdo per tantissimi collezionisti numismatici in Italia, i quali amano avvicinarsi a questo mondo attraverso la creazione di un proprio personale patrimonio di monete proprio a partire da quelle più prossime, le Lire della Repubblica Italiana.
Ma qual è la storia delle Lire italiane? In che modo costruire la propria personale collezione di monete della Repubblica Italiana valorizzando i pezzi più pregiati?
Le origini della lira della Repubblica Italiana
Chi ha vissuto sufficiente tempo prima dell’introduzione dell’euro ha sicuramente una sufficiente dimestichezza con le Lire italiane. Tuttavia, forse non sa che le origini delle Lire sono molto più antiche nel tempo di quanto si possa immaginare, e che le antenate delle Lire sono riconducibili alle prime monete di conio introdotte con la riforma monetaria voluta da Carlo Magno, fondatore e imperatore del Sacro Romano Impero, nella seconda metà del 700.
Naturalmente, le prime vere e proprie Lire – o, se vogliamo – delle Lire che siano parenti più prossime a quelle odierne – fecero la loro comparsa solamente nella seconda metà del ‘500, superando il sistema monetario basato sul Grosso, la moneta più usata e gradita nei secoli immediatamente precedenti. Ancora prima, nel 1472 Venezia batté la prima Lira, una moneta d’argento da 20 soldi di Niccolò Tron, con 6,52 grammi e titolo pari a 948/1000). Due anni dopo, a Milano, si replicò la stessa iniziativa: venne coniata la prima Lira in argento, chiamata poi Testone, per volere del duca Galeazzo Maria Sforza.
Queste Lire, così come quelle che seguirono, non erano naturalmente tutte uguali. Differivano infatti sia per contenuto di metallo (ogni città faceva riferimento a libbre diverse) sia per raffigurazioni e stili.
In tempi più vicini a noi, le Lire furono emesse anche sotto il regno di Vittorio Emanuele II in quattro diverse zecche, mentre con il regno di Umberto I furono emessi sette millesimi in due sole zecche. Quindi, con il regno di Vittorio Emanuele III il conio si riunisce nella sola zecca di Roma.
La lira della Repubblica Italiana
Dopo questa breve cronistoria, si arriva finalmente alla Lira della Repubblica Italiana, che ha coniato quattordici diversi millesimi in due soli tipi, sempre presso la zecca di Roma.
Ciò premesso, le monete della Repubblica Italiana sono evidentemente tutte quelle che sono state coniate dalla Repubblica nata nel 1946 a partire dal 6 settembre di quell’anno, quando Enrico De Nicola – allora capo provvisorio della repubblica – autorizzò per decreto la Zecca di Stato a emettere la prima serie di monete da 1, 2, 5 e 10 Lire, firmate da Giuseppe Romagnoli e dall’incisore Pietro Giampaoli.
Queste monete sono di materiale italma, una lega composta da alluminio al 62%, magnesio al 35% e manganese al 3%. Hanno corso legale a far data dal 21 dicembre 1946 per terminare di averne tra il 1953 e il 1954. Proviamo a conoscerle un po’ meglio.
La prima serie delle lire della Repubblica Italiana
Arriviamo così all’occasione di riepilogare quali sono le monete della Repubblica Italiana cominciando dalla prima serie, quella in circolazione tra il 1946 e il 1950:
- 1 Lira: raffigurante l’arancio, ha un diametro di 21,6 mm
- 2 Lire: raffigurante la spiga, ha un diametro di 24,1 mm
- 5 Lire: raffigurante l’uva, ha un diametro di 26,7 mm
- 10 Lire: raffigurante l’olivo, ha un diametro di 29 mm.
Dei coni effettuati nella prima serie, i più rari sono sicuramente quelli del 1947, particolarmente ambiti dai collezionisti.
La seconda serie delle lire della Repubblica Italiana
La seconda serie delle Lire della Repubblica Italiana troverà spazio tra il 1951 e il 1999. Si tratta di monete che riportano sempre la firma di Giuseppe Romagnoli, ma con Pietro Giampaoli come incisore. Peraltro, nel 1951 verranno coniate le monete da 1, 5 e 10 Lire, mentre quelle da 2 Lire verranno emesse solamente a partire dal 1953. Quindi, nel 1959, a causa dell’inflazione la circolazione delle monete da 1 e 2 Lire viene sospesa.
Abbiamo così:
- 1 Lira: raffigurante la cornucopia, ha un diametro di 17,2 mm
- 2 Lire: raffigurante l’olivo, ha un diametro di 18,3 mm
- 5 Lire: raffigurante il delfino, ha un diametro di 20,3 mm
- 10 Lire: raffigurante le spighe, ha un diametro di 23,3 mm.
Per quanto concerne le principali particolarità di questa seconda emissione agli occhi dei collezionisti, evidenziamo come i coni più rari siano sicuramente quelli del 1958 per le monete da 2 Lire, del 1956 per le monte da 5 Lire e del 1954 per le monte da 20 Lire.
Le 50 Lire
Un cenno specifico può poi essere attribuito alle monete da 50 Lire, coniate per la prima volta dal 1954, cui seguirono poi le 100 Lire nel successivo 1955, al fine di sostituire i biglietti di pari valore della Banca d’Italia.
Cambia il materiale di conio: è infatti l’acciaio monetario italiano, o acmonital, una lega composta da cromo, vanadio e acciaio e nichel. Tutti i modelli di questa serie furono realizzati da Giuseppe Romagnoli, con diversi soggetti:
- 50 Lire dal 1954 al 1989: raffigurante Vulcano, con diametro da 24,8 mm
- 50 Lire dal 1990 al 1995: raffigurante Vulcano, con diametro ridotto da 16,55 mm
- 50 Lire dal 1996 al 1999: raffigurante Italia Turrita, con diametro da 19,2 mm. Il conio prevede l’uso di cupronichel.
Alcune emissioni appartenenti a questa serie sono ritenute particolarmente rare e, come tali, apprezzate notevolmente dai collezionisti. Si tratta in particolar modo delle 50 Lire del 1956, che presentano un difetto di conio nella data, con assenza del numero del millesimo.
Le 100 Lire
Come anticipato, nel 1955 inizia la coniazione ufficiale delle 100 lire, ancora in acmonital, per una diametro da 27,8 mm. Il peso era 8 grammi, il contorno era rigato. Tutti i modelli di questa serie vennero realizzati ancora una volta da Giuseppe Romagnoli, con diverse raffigurazioni:
- 100 Lire dal 1955 al 1989: raffigurante Minerva, dal diametro di 27,8 mm
- 100 Lire del 1974: raffigurante Marconi, dal diametro di 27,8 mm
- 100 Lire del 1979: raffigurante F.A.O., dal diametro di 27,8 mm
- 100 Lire del 1981: raffigurante l’Accademia Navale di Livorno, dal diametro di 27,8 mm
- 100 Lire dal 1990 al 1992: raffigurante Minerva, modulo ridotto dal diametro di 18,3 mm
- 100 Lire dal 1993 al 1999: raffigurante Italia Turrita, dal diametro di 22 mm, in cupronichel
- 100 Lire del 1995: raffigurante F.A.O., dal diametro di 22 mm, in cupronichel.
Anche in questo caso non mancano le particolarità. Per esempio, alcuni esemplari delle 100 Lire del 1972 riportavano un errore di conio: dopo la data incisa, era presente un segno obliquo. Tra gli esemplari più ricercati dai collezionisti citiamo anche la variante dell’Italia Turrita coniata nel 1993, in cui la testa è leggermente più piccola, e vi è una differente posizione del nome dell’autore, oltre all’assenza del punto dopo la L.
Le 20 Lire
Un altro conio che merita uno specifico richiamo è quello delle 20 Lire dorate, in Bronzital, un bronzo d’alluminio composto da rame, alluminio e titanio. Il conio è del 1957, per poi essere sospeso nel 1959 e ripreso dal 1969 con composizione della lega e abbandono del titanio. La moneta è stata firmata da Pietro Giampaoli e rappresenta una testa di donna ornata da spighe. Intorno, la scritta Repubblica italiana. Sul retro troviamo un ramo di quercia con 4 foglie e una ghianda, e ancora le scritte a sinistra per il valore da 20 lire e il segno R della zecca di Roma. A destra, l’anno di coniazione.
Si consideri che fino al 1968 le monete da 20 Lire presentavano un contorno rigato, e che da quest’anno in poi la moneta è stata coniata con contorno liscio. Sono del 1970, probabilmente, gli esemplari più rari: alcuni di questi riportano una P come segno di zecca al posto della R, per difetto di conio.
Le 500 lire
Nel 1957 troviamo una nuova interessante emissione, le 500 Lire in argento, Caravelle, sempre a cura di Pietro Giampaoli. Sul dritto troviamo un profilo femminile in stile rinascimentale ispirato a sua moglie, mentre sul rovescio troviamo le tre caravelle di Cristoforo Colombo disegnate dallo scultore Guido Veroi.
Possiamo così distinguere:
- 500 Lire in argento del 1957: in argento, raffigurante le tre caravelle
- 500 Lire in argento del 1961: per celebrare il centenario dell’unità d’Italia
- 500 Lire in argento del 1965: per celebrare il settimo centenario della nascita di Dante Alighieri
Le altre monete
È del 1976 l’autorizzazione all’emissione della moneta da 200 Lire sui modelli di Marco Vallucci, riproposta poi in varie occasioni sotto forma commemorativa fino a quella del 1999, per celebrare il 30° anniversario della formazione del Nucleo per la Tutela del patrimonio artistico dei Carabinieri.
È invece del 1982 la prima 500 Lire bimetallica, firmata da Laura Cretara, con corona esterna in acmonital e nucleo centrale in bronzital. Anche in questo caso furono coniate diverse versioni celebrative, fino ad arrivare a quella del 1999 in occasione delle 20° edizioni dirette del Parlamento europeo.
Ancora, rileviamo brevemente le 1000 Lire in argento del 1970, per il centenario di Roma capitale d’Italia, in argento 835/1000, dal peso di 14,60 grammi e dal diametro di 31,4 mm, e le 1000 lire bimetalliche del 1997, con la particolare versione errata dell’Europa Svelata (poiché mostrante i confini europei ante-89), successivamente corretta nel 1998.
Valutazione di alcune Monete della Repubblica Italiana
Di seguito abbiamo sintetizzato alcuni dei prezzi di riferimento delle monete della Repubblica Italiana, in condizioni FDC:
- 2 Lire 1958 – 130 euro
- 5 Lire 1947 – 675 euro
- 5 Lire 1956 – 110 euro
- 2 Lire 1947 – 600 euro
- 1 Lira 1947 – 525 euro
- 500 Lire in argento 1957 Prova – 7.250 euro
- 20 Lire 1956 Prova – 1.050 euro
- 20 Lire 1968 Prova – 400 euro
- 100 Lire 1959 – 90 euro
- 100 Lire 1955 – 300 euro