Il valore delle monete in argento spesso dipende esclusivamente dalla quantità di metallo prezioso che è in esso contenuto e dalla percentuale di argento rispetto ad altri metalli.
Se la moneta in argento appartiene in questa categoria, è generalmente definita come moneta da investimento, o di borsa, e segue l’andamento del valore dell’argento.
Naturalmente, il valore finale di queste monete non sarà quello del solo peso dell’argento, considerato che chi compravende questi esemplari deve comunque maturare un guadagno e deve tenere in considerazione gli altri costi come quelli di fusione e di spedizione.
In questo breve approfondimento ci occuperemo di alcuni esemplari in argento che hanno un valore di mercato promettente, non richiedono investimenti troppo esosi e che come tale potrebbero entrare a far parte della propria collezione numismatica.
500 lire in argento
In questa nostra breve carrellata di monete in argento non possiamo non cominciare da uno degli esemplari più celebri, le 500 lire in argento coniate dalla Zecca italiana tra il 1958 e il 1967. In base al soggetto che è raffigurato sulla moneta, le 500 lire in argento vengono chiamate anche come Caravelle, Unità d’Italia e Dante.
In ogni caso, ci troviamo di fronte a esemplari con spessore di 1,9 millimetri e diametro di 29,3 millimetri, con un titolo dell’835 per mille. Considerato che il peso delle monete è di 11 grammi, significa che la quantità di argento in esse contenuto è di 9,19 grammi.
Ma allora per comprendere il prezzo di queste monete è sufficiente moltiplicare il peso dell’argento per il valore del metallo prezioso in grammi?
In realtà, come abbiamo già affermato, le cose non sono così semplici. Ad ogni modo, il valore di queste monete nelle loro raffigurazioni principali è di circa 10 euro in condizioni fior di conio.
Fanno naturalmente eccezione gli esemplari molto rari, come le prove. In questo caso il valore delle monete può salire anche oltre i 1.000 euro, trattandosi di esemplari scarsamente trovabili sul mercato.
Monete commemorative in argento
In aggiunta alle 500 lire in argento, che rappresentano certamente la moneta italiana in lire più conosciuta ad essere stata emessa in questo materiale, è possibile trovare anche tanti altri esemplari commemorativi prodotti, con vario titolo, in argento.
Per esempio, possiamo osservare questo esemplare di una moneta da 1.000 lire in argento del 1994, raffigurante Jacopo Tintoretto. Il suo valore di mercato in condizioni fior di conio è di circa 50 euro.
Più o meno simile è il valore di mercato di quest’altra moneta commemorativa del 1997, le 1.000 lire di G. Donizetti.
Insomma, il fatto che una moneta sia in argento non determina necessariamente un valore di mercato molto più elevato di altre emissioni in metalli meno nobili ma, magari, contraddistinti da termini di curiosità e rarità maggiori.
A conferma di ciò, si possono anche valutare alcune emissioni straniere come quelle della vicina Repubblica di San Marino. Questo esemplare da 1.000 lire del 1991, in condizioni fior di conio, raffigurante la Libertas Perpetua, viene venduto a circa 10 euro.