La storia delle monete francesi trae origine nel Medioevo con il Luigi d’oro. Tuttavia, solamente con la proclamazione della Repubblica si arriva all’adozione della divisa più nota, il Franco, che avrà corso legale per più di due secoli, passando anche per la rivalutazione degli anni ’60, quando in Francia vennero coniate nuove monete in Franchi con un valore di 100 volte le precedenti. La storia del Franco terminò poi nel 2002, con l’avvento dell’Euro.
Le monete francesi sono coniate dalla Monnaie de Paris, la Zecca di stato. Le monete in euro sono oggi prodotte nello stabilimento di Pessac, mentre la produzione del Franco coinvolse in passato anche altri stabilimenti.
Dal Franco all’Euro
Il Franco divenne la moneta ufficiale della Repubblica Francese dal 1795, per poi fare compagnia ai francesi per i successivi due secoli, fino all’introduzione dell’Euro il 1 gennaio del 2002.
Ad ogni modo, il Franco ha delle origini molto più antiche, essendo di fatti presente già nel periodo monarchico dal 1360. Tuttavia, solamente con la rivoluzione francese divenne l’unica moneta di stato a corso legale, superando così il periodo di coesistenza con la Lira Tornese, valuta ufficiale con cui il Franco veniva scambiato alla pari.
Per quanto riguarda le attuali emissioni, le monete in Euro coniate dalla Francia presentano al dritto tre diversi soggetti: uno per le monete da 1 2 e 5 centesimi, uno per le monete da 10 20 e 50 centesimi e uno per i tagli da 1 e 2 Euro. Al rovescio, invece, come avviene per ogni altra coniazione in Euro, utilizzano la faccia comune a tutte le nazioni.
I soggetti raffigurati sulle monete sono stati scelti da un gruppo di esperti guidati dall’allora Ministero dell’Economia e delle Finanze. La scelta è ricaduta sul ritratto della Marianne, ovvero la personificazione della Repubblica Francese, sulla Seminatrice e sul disegno dell’albero della vita realizzato da Joaquim Jimenez.
Vediamo ora insieme alcune quotazioni di diverse monete francesi rare che potrebbe essere interessante inserire nella propria collezione.
Monete francesi rare e quotazioni
Marengo 20 Franchi
L’elenco non può che cominciare da un marengo d’oro, uno dei simboli numismatici francesi. Coniato per celebrare la vittoria di Napoleone contro gli austriaci nel 1800, nella famosa battaglia di marengo, l’emissione ora in commento è stata realizzata a metà del periodo (1899 – 1914) di ultima coniazione, con il valore nominale di 20 franchi.
Sul dritto troviamo il capo della Marianne, con il volto verso destra e la corona con un ramo di quercia, mentre è intenta a indossare un berretto frigio. Sul rovescio c’è il gallo, il valore 20 FCS e la scritta LIBERTE, EGALITE, FRATERNITE. La moneta fu realizzata dall’incisore Jules-Clément Chaplain. Il valore di mercato di questa moneta si aggira intorno ai 350 euro.
100 Franchi Napoleone III
La seconda moneta che proponiamo è questo esemplare da 100 Franchi di Napoleone III. Prodotta dalla zecca di Strasburgo, riporta l’effigie di Napoleone III verso destra e, sul retro, lo stemma napoleonico dentro un padiglione coronato, la scritta EMPIRE FRANCAIS e il valore 100 FCS. L’esemplare in questione è stato prodotto nel 1869 e ha un valore di mercato di circa 1.700 euro.
5 Franchi Napoleone III
Altra emissione dello stesso periodo è quella da 5 Franchi che, nella versione qui riprodotta, è stata emessa nel 1856. Questa moneta in oro dal titolo di 900/1000, dal peso di 1,629 grammi e dal diametro di 16,7 mm, raffigura sul dritto il valore 5 FRANCS, la data 1856, una ghirlanda e la scritta EMPIRE FRANCAIS. Sul retro troviamo invece il capo di Napoleone III rivolto verso destra e la scritta NAPOLEON III EMPEREUR. Il valore di mercato di questa emissione è di circa 150 euro.
Mezzo scudo Luigi XIV
Se invece si vuole cominciare con qualche di più remoto nel tempo, ecco una bella moneta di epoca moderna risalente al 1652. Il conio, dal valore di mezzo scudo, è realizzato in argento e non è molto raro: per questo motivo nonostante la sua lunga storia ha un valore di mercato di circa 120 euro. Si tratta però di una moneta molto interessante da avere nella propria collezione, con il volto di Luigi XIV rivolto verso destra da un lato, insieme alle scritte LUD XIIII D G FR ET NAV REX, e lo stemma e la scritta BENEDICTUM 1652 SIT NOMEN DOMINI dall’altro lato.
1 Franco 1872
Superata l’epoca napoleonica, arriva quella della Terza Repubblica. Le emissioni si fanno più frequenti e il valore delle monete tende generalmente a scendere anche a causa dei diversi materiali utilizzati. Dunque, chi vuole investire nella propria personale collezione numismatica senza tuttavia impiegare dei capitali troppo elevati può puntare su questa classe di monete.
In questo senso, si dia uno sguardo al Franco del 1872 che abbiamo qui rappresentato. La moneta è in argento e non è molto rara: il valore di mercato è dunque molto basso, pari a circa 20 euro. Si tratta comunque di un esemplare con più di 150 anni alle spalle e che ha una buona qualità delle raffigurazioni sul dritto e sul rovescio. Come tale, potrebbe essere un’interessante aggiunta alla propria collezione.
Luigi d’oro
A seconda dell’anno di conio e delle condizioni, può variare da centinaia a migliaia di euro.
Francescone
Le versioni rare o quelle con errori di conio possono valere da alcune centinaia a diverse migliaia di euro.
20 Franchi di Napoleone
A seconda dello stato di conservazione, può avere un valore che va da alcune centinaia a oltre mille euro.
Luigi d’Oro di Luigi XIV
Versioni rare o in condizioni eccellenti possono valere da diverse centinaia a migliaia di euro.
20 Franchi Marianne Coq
Questa moneta può avere un valore che va da alcune centinaia a oltre mille euro, a seconda dello stato di conservazione e della rarità.
20 Franchi Torino 1929
Questa versione particolare può valere da diverse centinaia a migliaia di euro, a seconda delle condizioni.