La moneta da 50 lire è una produzione che nel corso della storia repubblicana ha subito alcuni cambiamenti piuttosto importanti, utili per arricchire di varietà la ricerca dei collezionisti. Proviamo a riassumere brevemente quali siano state le evoluzioni di queste produzioni, al fine di avere un quadro panoramico più completo dello sviluppo di questa moneta.
Tipologie di monete da 50 lire in Acmonital
Moneta 50 lire Vulcano
Cominciamo con la prima produzione della moneta da 50 lire, iniziata nel 1954. Il materiale con cui si scelse di coniare questa moneta era l’acmonital, l’acciaio monetario italiano, una particolare lega composta per lo più da acciaio e nichel. Essendo debolmente ferromagnetica, i primi esemplari di questa moneta erano in grado di attrarre le calamite (caratteristica poi perduta con le emissioni successive).
Al dritto è rappresentata la testa di una donna rivolta verso destra, con una corona d’alloro sul capo. In basso si trova un rombo con le firme degli autori, Romagnoli e Giampaoli. Sulla parte esterna c’è invece la scritta circolare REPUBBLICA ITALIANA, divisa da un punto. Al verso troviamo il motivo per cui questa moneta è ribattezzata così: la raffigurazione di Vulcano che batte il ferro su un’incudine mediante un martello. A destra c’è l’indicazione del valore L. 50 e sotto il segno di zecca R. A sinistra, il millesimo di conio.
Il contorno di questa moneta è rigato, il diametro è di 24,80 mm e lo spessore è di 1,95 mm. Il peso è di 6,25 grammi. La coniazione durò dal 1954 al 1989 in maniera ininterrotta, con una tiratura piuttosto sostenuta: l’anno con la minore produzione fu il 1958, in cui comunque furono prodotte 825.000 monete.
Moneta 50 lire Vulcano II (Ridotto)
Nel 1990 fu coniata una seconda moneta da 50 lire, chiamata Vulcano II (o Vulcano ridotto): come intuibile, si tratta di una versione in scala della moneta del periodo precedente. Rimangono invariate le principali caratteristiche, ma il contorno si fa liscio, il peso diventa di 2,79 grammi, il diametro scende a 16,55 mm. Lo spesso cresce leggermente a 2 mm. Le tirature di questo esemplare si fanno ancora più sostenute, con una media tra 60 e 140 milioni di esemplari annui.
Moneta da 50 lire Italia turrita
Si arriva così all’ultima produzione, iniziata nel 1996 e terminata con l’avvento dell’euro, nel 2001 (ma gli ultimi anni interessarono emissioni a solo beneficio dei collezionisti). Cambia completamente la grafica. Al dritto abbiamo infatti una rappresentazione dell’Italia turrita volta verso sinistra, mentre in basso c’è la firma dell’autore preceduta da una stella a cinque punte, e sulla parte esterna la scritta REPUBBLICA ITALIANA in senso circolare. Al verso abbiamo al centro l’indicazione del valore 50 LIRE con sopra il millesimo di conio, all’interno di un cerchio. Intorno al cerchio alcuni simboli che sono ben noti ai collezionisti numismatici, visto e considerato che erano già in uso in diverse monete italiane, come la ruota dentata, la cornucopia, il ramo di quercia, il ramo d’alloro e il grappolo d’uva. Sulla sinistra anche il segno di zecca R.
Il contorno dell’esemplare è liscio, il diametro è di 19,20 mm, lo spessore è di 1,92 mm. Il peso è di 4,5 grammi, mentre il materiale diventa cupronickel. Anche in questo caso, la tiratura è piuttosto sostenuta con la sola eccezione degli esemplari del 2000 (70 mila unità) e del 2001 (110 mila unità).
Valore delle 50 lire rare
Moneta 50 lire 1950 Prova
Come molte altre monete in lire, anche per questo esemplare i valori di mercato più interessanti sono riconducibili agli esemplari più specifici, come le prove. Quella del 1950, in condizioni fior di conio, è ritenuta molto rara: può infatti valere circa 3.500 euro.
Moneta 50 lire 1962
Al di là di queste particolari rarità, la moneta da 50 lire deve il suo valore soprattutto alle condizioni con cui è conservata. Per esempio, un esemplare fior di conio del 1962 può arrivare a valere circa 100 euro, ma il suo valore di mercato scende rapidamente se le condizioni sono meno soddisfacenti.