Banconote rare e di valore

Abbiamo già parlato di banconote rare in Lire e in Euro; ora tocchiamo le altre banconote rare che costituiscono una categoria residuale dei biglietti rari e, come tali, attraenti agli occhi dei collezionisti. Ma da che cosa dipende la rarità di una banconota non euro? A quanto ammontano le quotazioni di quelle che è possibile trovare sul mercato?

Naturalmente, il panorama delle altre banconote rare che è oggi possibile acquistare sul mercato è molto ampio e diversificato, potendosi ricondurre a questa categoria un biglietto proveniente da qualsiasi istituto banchiere.

Cerchiamo tuttavia di riepilogare alcuni criteri guida in questo contesto e condividiamo diverse banconote rare che possono oggi essere trovate all’asta e che potrebbero costituire una buona opportunità per costruire o rinnovare la propria collezione di altre banconote rare.

Da cosa dipende la rarità di una banconota rara

Le caratteristiche di rarità di una banconota non euro, sono più o meno le stesse che è possibile riferire alle banconote emesse dalla Banca Centrale Europea, e a cui abbiamo dedicato un separato approfondimento.

In particolare, la rarità di una banconota non euro è determinata sia dalla particolarità dei suoi numeri di serie e che da errori e difetti di stampa. Tuttavia, non è certo sufficiente questo per definire una condizione di rarità di un’altra banconota non euro.

Si tenga infatti conto che le banconote che non appartengono all’eurozona hanno delle particolarità evidenti che contribuiscono a rendere questo panorama molto più vario. In primo luogo, si tratta di banconote non necessariamente recenti, considerato che possono ben ricondursi a questa categoria anche dei biglietti che sono stati emessi diversi secoli fa.

In secondo luogo, contrariamente alle banconote in euro, alcune emissioni sono state prodotte in un quantitativo molto variabile e, in alcuni casi, molto limitato.

10 banconote rare per la propria collezione

Condividiamo di seguito 10 altre banconote rare che potrebbero costituire una buon ingresso nella propria collezione, a costi relativamente contenuti ma con buone prospettive di valorizzazione.

50 lire del Regno d’Italia 1891

banconota 50 lire regno d'italia

Cominciamo da questo biglietto da 50 lire, emesso dalla Banca Nazionale del Regno d’Italia e stampato dalle Officine della Banca Nazionale, a Roma. Emesso nel 1891, riporta le firme di Carraresi come controllore e Nazari come cassiere. La sua tiratura è di un milione di esemplari e in buone condizioni ha un valore di mercato di circa 500 euro.

500 lire del Regno d’Italia 1940

banconota 500 lire del 1940

Molto negoziato è anche il biglietto da 500 lire del 1940, con la figura della mietitrice, da parte della Banca d’Italia. Il biglietto riporta le firme di Azzolini e Urbini ed è stato emesso in 2 milioni di unità. Anche in condizioni di qualità non particolarmente eccelse, il valore di mercato può facilmente aggirarsi tra i 300 e i 400 euro.

100 lire della Repubblica Sociale Italiana 1944

100 lire della Repubblica Sociale Italiana 1944

Più comune e dal valore di mercato un po’ più basso è questo biglietto da 100 lire della Repubblica Sociale Italiana. Stampato dall’Istituto Geografico De Agostini di Novara per conto dell’I.P.S. nel 1944, ha una tiratura di circa 33 milioni di unità. Non rarissimo, ha comunque un valore di mercato di circa 100 euro in condizioni non perfette.

100 dracme 1941

100 dracme 1941

Una buona quotazione è spesso riconducibile anche alle banconote italiane all’estero, come queste 100 dracme della Cassa mediterranea di credito per la Grecia, in circolazione durante il periodo di occupazione italiana della Grecia. Contraddistinto dalla presenza di una testa d’Apollo sulla destra. Prodotta dalle Officine dell’Istituto Poligrafico dello Stato di Roma nel 1941, ha una quotazione di mercato di circa 100 euro.

100 lire del Banco di Napoli 1908

100 lire del Banco di Napoli 1908

Il biglietto da 100 lire del Banco di Napoli, emesso nel 1908, mostra il ritratto di Torquato Tasso sulla sinistra. Porta le firme di Miraglia e Mancini, è stato stampato dalle Officine Carte Valori Richter e C. di Napoli e ha una tiratura di 2 milioni di unità. Relativamente raro, ha un valore di mercato di circa 150 – 200 euro a seconda dello stato di conservazione.

50 centesimi della Banca Nazionale Toscana 1873

50 centesimi della Banca Nazionale Toscana 1873

Di qualche anno prima è invece la banconota da 50 centesimi della Banca Nazionale Toscana, emessa durante il periodo di regno di Vittorio Emanuele II. Stampata da Bradbury Wilkinson & C. di Londra nel 1873, ha una tiratura di 3 milioni di esemplari e, pur non essendo ritenuta molto rara, ha un valore di mercato di 150 euro anche in condizioni non esemplari.

5 Lire Patriottiche Venezia 1848

5 Lire Patriottiche Venezia 1848

Chi volesse iniziare una buona collezione di esemplari dall’interesse storico può anche optare su biglietti sicuramente più comuni e meno costosi, ma pur sempre connotati di una buona attrattività. Per esempio, le 5 lire “patriottiche” di Venezia, emesse nel 1848 in circa 650 mila esemplari, sono ritenute abbastanza comuni ma il loro valore di mercato può aggirarsi intorno ai 50 euro se in buone condizioni.

50.000 lire con difetto di stampa

50.000 lire con difetto di stampa

Naturalmente, tra le altre banconote rare possiamo citare anche le lire. Il taglio da 50.000 lire raffigurante Gian Lorenzo Bernini, del 1984, a firme Ciampi e Stevani, può valere oltre 200 euro nel caso in cui presenti un difetto di stampa decentrata.

2.000 lire Galileo Galilei

2.000 lire Galileo Galilei

Le 2.000 lire raffigurati Galileo Galilei e stampate nel 1973 dalle Officine della Banca d’Italia di Roma in 140 milioni di unità, se in condizioni SPL possono invece valere circa 80 euro.

50.000 lire con Leonardo Da Vinci con filigrana capovolta

50.000 lire con Leonardo Da Vinci con filigrana capovolta

Chi invece vuole puntare a un esemplare sicuramente di maggiore rilievo può sfruttare ancora una volta i difetti di produzione. Le 50.000 lire con Leonardo Da Vinci e il contrassegno della medusa, stampate nel 1974 dalla Banca d’Italia, se con la filigrana capovolta possono valere fino a 2.000 euro.