20 lire in oro: valore e monete rare

moneta da 20 lire in oro rara

Le 20 lire in oro, comunemente conosciute con il nome di marengo, sono una delle monete europee più note ad esser realizzate con questo metallo. Ma per quale motivo si chiamano così? E quanto vale oggi una moneta da 20 lire in oro?

In questo approfondimento cercheremo di rispondere a queste e altre domande sulle monete da 20 lire in oro italiane. Se pertanto sei un possessore di queste monete e vuoi capire quanto possano valere, in questa guida troverai tutto ciò che ti sarà utile sapere, oltre alle valutazioni che ti permetteranno di avere una stima puntuale sul controvalore del tuo patrimonio in marengo.

Se invece sei un compratore interessati ad acquistare le 20 lire in oro, leggendo queste righe potrai sapere tutto quello che ti servirà per arrivare con maggiore consapevolezza all’investimento. Andiamo con ordine!  

Marengo o Napoleone: le origini del nome della moneta da 20 lire in oro

Coniata per la prima volta nel 1801 nella Repubblica Subalpina per celebrare al vittoria di Napoleone sugli austriaci nel corso dell’anno precedente, il marengo originario è stato prodotto fino al 1815. Tuttavia, dopo la caduta del Regno napoleonico, il suo nome finì con l’essere utilizzato per contraddistinguere tutte le monete in oro francesi da 20 franchi e, successivamente, tutte le monete dello stesso valore emesse all’interno dell’Unione Monetaria Latina, comprendendo – pertanto – anche le 20 lire italiane.

Le caratteristiche della moneta da 20 lire in oro

Premesso quanto sopra, si noti come tutte le versioni della moneta da 20 lire in oro emesse in Italia hanno alcune caratteristiche in comune: tra le principali, la presenza di un diametro di 21 mm e di un titolo del 900,00‰ (la moneta pesa 6,45 grammi, di cui 5,8 grammi di oro), oltre che la raffigurazione – sul lato dritto – di uno dei tre sovrani che hanno regnato in Italia durante il periodo di sua coniazione: Vittorio Emanuele II, Umberto I e Vittorio Emanuele III.

Per quanto riguarda in particolare il primo marengo italiano, quello con il re Vittorio Emanuele II, ricordiamo come la moneta sia stata coniata dalla zecca del Regno di Sardegna dal 1850 al 1861 e, successivamente, da quella del Regno d’Italia tra il 1861 e il 1878: in entrambi i casi la coniazione riguardò lo stesso sovrano che, nel passaggio dal Regno di Sardegna a quello d’Italia, decise di non cambiare la propria denominazione, garantendo così continuità alla numerazione del proprio nome (Vittorio Emanuele II avrebbe infatti potuto ribattezzarsi come Vittorio Emanuele I nel passaggio al Regno d’Italia, considerato che sarebbe stato il primo sovrano del nuovo Stato giuridico).

Il re venne ritratto sul dritto con il profilo rivolto verso sinistra: l’incisione è stata effettuata da Giuseppe Ferraris, la cui firma si trova sotto il busto del re. I marengo raffiguranti Vittorio Emanuele II sono stati coniati in circa 11 milioni di esemplari.

Successivamente, la zecca del Regno d’Italia coniò il marengo con il re Umberto I. L’incisione è in questo caso di Filippo Speranza e, rispetto alle 11 milioni di unità del primo marengo italiano, i pezzi coniati furono in questo caso un po’ meno, pari a 8,7 milioni tra il 1879 e la fine del secolo.

Arriviamo infine al marengo di Vittorio Emanuele III di Savoia, coniato a partire dal 1900: anche in virtù del suo lungo Regno, furono prodotte numerose serie, alcune delle quali più comuni, altre più rare e pregiate. Tra queste ultime possiamo citare le monete da 20 lire d’oro con fascio emesse nel 1923 per celebrare il primo anniversario della marcia su Roma, o ancora le monete d’oro da 20 lire con aratrice, coniate tra il 1910 e il 1927 e appartenenti a una variante di particolare prestigio.

Quanto vale una moneta da 20 lire in oro?

Introdotto quanto sopra, non ci resta che comprendere quanto vale una moneta da 20 lire in oro. Come intuibile, per disporre di una quotazione attendibile del marengo occorrerebbe procedere con una perizia puntuale che possa accertare le caratteristiche della moneta e, principalmente, le sue condizioni.

Ciò premesso, in condizioni medie di circolazione, i marengo vengono generalmente quotati a partire dai 300 euro in su: non è tuttavia raro che in caso di condizioni particolarmente ottimali, la quotazione possa superare i 500 – 700 euro.

Un discorso specifico merita di essere effettuato per i marengo del re Vittorio Emanuele III: come già anticipato sono state coniate diverse varianti di questa moneta, alcune delle quali ritenute particolarmente prestigiose e in grado di essere facilmente vendute sopra i 3.000 – 4.000 euro.

Quotazioni delle monete da 20 lire in oro

Di seguito abbiamo riportato una lista di quotazioni delle monete da 20 lire in oro. Ti invitiamo naturalmente a considerare tali importi come delle previsioni su condizioni di circolazione medie, ricordandoti che non possono sostituire una perizia di stima puntuale e specifica sulle tue monete da vendere o da acquistare.

Monete 20 lire in oro rare

  • 1905, Vittorio Emanuele III, con aquila sabauda, valore 4.500 euro
  • 1912, Vittorio Emanuele III, con aratrice, valore 3.000 euro
  • 1923, Vittorio Emanuele III, con fascio, valore 1.500 euro

Monete 20 lire in oro comuni

  • 1863, Vittorio Emanuele II, valore 400 euro
  • 1865, Vittorio Emanuele II, valore 400 euro
  • 1873, Vittorio Emanuele II, valore 400 euro
  • 1882, Umberto I, valore 600 euro
  • 1883, Umberto I, valore 700 euro