Tra le monete in argento più conosciute in Europa, le 500 lire in argento sono state prodotte dalla Repubblica Italiana dal 1958 al 1967, e sono catalogabili in tre diverse tipologie a seconda della raffigurazione che li contraddistingue: le Caravelle, le Unità d’Italia e le Dante Alighieri.
Successivamente, dal 1982 al 2001, la zecca di Roma ha coniato altre monete da 500 lire, ma non ricorrendo interamente all’argento, bensì al materiale bimetallico, argento e bronzo. Proprio per questo motivo nell’approfondimento che i nostri lettori potranno vedere nelle prossime righe parleremo esclusivamente delle 500 lire d’argento prodotte dal 1958 al 1967.
Le caratteristiche delle 500 lire d’argento
Come vedremo, le caratteristiche delle tre diverse tipologie di 500 lire d’argento cambiano esclusivamente in termini di raffigurazione, mentre peso e dimensioni sono identiche per tutte e tre le tipologie.
Ne deriva che ogni esemplare delle 500 lire d’argento ha un diametro di 29,3 millimetri, un peso di 11 grammi e un titolo di argento dell’83,5%, pari a 835/1000. Lo spessore della moneta è infine pari a 1,9 millimetri.
La storia delle 500 lire d’argento
In origine le 500 lire d’argento erano destinate alla circolazione e, proprio per questo motivo, erano correntemente utilizzate dai cittadini italiani. In un secondo momento si andò però incontro alla tesaurizzazione delle 500 lire d’argento, considerato che il valore della materia prima che era presente nelle monete superava di fatto il valore nominale.
Nel 1967, dunque, la zecca di Roma iniziò a produrre questi esemplari solamente a scopo di collezione, e non di circolazione, vendendoli a un prezzo più elevato rispetto al valore nominale. Proprio da quest’anno, dunque, la coniazione di massa destinata alla circolazione terminò per le motivazioni economiche già ricordate: il costo per la produzione delle monete era diventato poco conveniente.
500 lire d’argento Caravelle
Esaurita la storia comune delle 500 lire d’argento, cerchiamo di comprendere quali siano le caratteristiche di ciascun esemplare cominciando dalle 500 lire d’argento Caravelle, così chiamate perché sul retro presentavano un disegno che rappresenta tre caravelle che navigano verso destra. Intorno alle imbarcazioni è presente la dicitura “REPVBBLICA ITALIANA”, mentre in basso viene espresso il valore nominale della moneta d’argento, 500 lire. Sotto il valore nominale si trovano il segno della zecca di Roma, “R”. L’autore del disegno delle tre caravelle è Guido Veroi.
Passando invece all’esame del dritto, qui troviamo un busto femminile in stile rinascimentale. Intorno alla donna sono raffigurati gli stemmi dei 19 capoluoghi di regione esistenti al tempo, che sono i medesimi di oggi con la sola eccezione di Campobasso, considerato che la regione Molise fu istituita solo successivamente al periodo di coniazione, quando invece era parte integrante del territorio dell’Abruzzo. L’autore del disegno sul dritto è Pietro Giampaoli, il cui cognome è inciso sotto il busto della donna raffigurata.
La versione Caravella è stata prodotta fino al 1967, ad eccezione degli anni 1961 – 1962 – 1963: in quel triennio, infatti, la zecca romana coniò solamente le 500 lire d’argento Unità d’Italia.
Piccola curiosità: esiste una versione proof di questa moneta, molto rara. Datata 1957, è stata coniata in 1004 esemplari e a differenza della versione bullion, le caravelle hanno le vele controvento. Chi avesse tra le mani questo esemplare potrebbe vantare un valore di mercato di circa 3.000 euro.
Da questa analisi esula l’osservazione delle versioni speciali della 500 lire d’argento Caravelle. Ricordiamo infatti che la moneta fu coniata anche tra il 1968 e il 1970 e dal 1980 al 2001 per le confezioni della zecca di Roma, e che dal 1985 al 2001 fu coniata anche una versione fondo specchio, per le confezioni riservate ai collezionisti.
Ciò detto, il valore delle 500 lire Caravelle non è altissimo, considerato che la moneta è stata coniata in grandissime quantità e, dunque, non è certo molto rara. Nel solo 1961, per esempio, la Banca d’Italia ha affermato come la coniazione di questa moneta riguardò ben 6,5 milioni di esemplari: insomma, non proprio una moneta introvabile.
Tuttavia, è anche vero che non tutte le monete sono state poste in circolazione e che alcune di esse sono state destinate alla conservazione bancaria o per altri usi istituzionali. È anche vero che, come sempre accade, una parte delle monete è sicuramente andata persa o danneggiata, o distrutta accidentalmente nel corso degli anni. In altri termini, è molto difficile cercare di capire quale sia l’effettivo ammontare delle monete da 500 lire d’argento Caravelle oggi in circolazione, ma è sicuramente ben inferiore a quanto dichiarato in termini di tiratura originaria.
Tutto ciò detto, la moneta da 500 lire d’argento Caravelle ha un valore di circa 40-50 euro in condizioni fior di conio. Se invece la moneta non ha una condizione perfetta ma riporta diversi segni di usura, allora il suo valore è di pochi euro.
Un cenno separato deve invece essere attribuibile per una interessante variante di questa moneta. La moneta da 500 lire d’argento Caravelle fu infatti prodotta anche con le vele al contrario: ebbene, si tratta di un conosciutissimo errore di conio e, come tale, in grado di rendere questo esemplare di maggiore interesse per i collezionisti (è molto più rara della versione prodotta in grandi quantità).
Sebbene il valore di questa variante sia mutato significativamente nel corso degli anni, oggi il prezzo di mercato di tale variante in ottime condizioni può aggirarsi intorno ai 2.000 euro, mentre varrà poche centinaia di euro una moneta in buone condizioni, ma con segni di usura.
500 lire d’argento Unità d’Italia
Passiamo dunque alla seconda tipologia in esame, le 500 lire d’argento Unità d’Italia, coniate nel 1961 per celebrare il centenario dell’unificazione dello Stato Italiano, avvenuta appunto nel 1861. La zecca di Roma ha poi continuato a produrre queste monete anche nel biennio successivo, dedicandosi esclusivamente alla produzione di queste unità e sospendendo quella delle altre varianti delle 500 lire d’argento.
Per quanto riguarda le caratteristiche di questo esemplare, sul dritto della moneta d’argento è disegnata l’Italia in forma allegorica, seduta su un capitello. La mano destra della raffigurazione è protesa in avanti e regge un ramoscello d’ulivo, mentre l’altra mano regge un elmo. Sotto il disegno è riportata la scritta “VEROI”, autore dell’opera, mentre intorno alla raffigurazione allegorica dell’Italia c’è la dicitura “REPUBBLICA ITALIANA”.
Passando poi al verso, sul rovescio delle 500 lire d’argento Unità d’Italia è incisa una quadriga, simbolo di trionfo in epoca romana. In alto c’è l’anno 1861, mentre in basso c’è l’anno del centenario, il 1961. In cerchio abbiamo anche la scritta “1° CENTENARIO VNITÀ D’ITALIA”, mentre nella parte inferiore vi è il valore nominale. Sotto il valore nominale, infine, il segno della zecca di Roma “R”.
Trattandosi di una moneta celebrativa particolarmente importante, la zecca romana scelse di produrne numerosi esemplari, con una tiratura complessiva di oltre 27 milioni di pezzi.
Ciò rammentato, precisiamo che la moneta – sebbene emessa nell’arco di tre anni – è sempre stata coniata riportando la data del 1961 che, dunque, non è una vera e propria data di produzione della moneta ma è la data celebrativa del centenario dell’Unità d’Italia.
Archiviata questa piccola curiosità, veniamo al valore di mercato: come abbiamo riportato, la tiratura di questo esemplare è particolarmente elevata e, dunque, il suo valore non è piuttosto interessante e tende ad essere inferiore al valore di mercato – per esempio – delle 500 lire d’argento Caravelle.
In sintesi, la moneta da 500 Lire in argento soprannominata Unità d’Italia ha un valore di circa 10 euro se le sue condizioni sono in fior di conio. Nel caso in cui invece la moneta presenti dei segni d’usura, allora il suo valore sarà ancora inferiore, fino a diventare equivalente a quello dell’argento in essa contenuto.
500 lire d’argento Dante Alighieri
Passiamo infine alla terza tipologia di 500 lire d’argento, quella dedicata al sommo poeta. Nel 1965, infatti, la zecca romana iniziò a produrre e mettere in circolazione le 500 lire d’argento Dante Alighieri, al fine di celebrare il 7° centenario della sua nascita. La produzione di questa versione si sommò a quella delle 500 lire d’argento Caravelle e seguì quella dell’Unità d’Italia, con la conseguenza che nel 1965 si possono annoverare due tipologie diverse di 500 lire d’argento.
Per quanto concerne gli elementi distintivi, sul dritto abbiamo il profilo di Dante Alighieri, mentre intorno a lui è incisa la scritta “REPVBBLICA ITALIANA”. L’autore della moneta fu Verginelli, mentre l’incisore fu Monassi. Entrambi i nomi sono riportati nella parte inferiore del dritto della moneta d’argento.
Sul rovescio c’è invece la Divina Commedia, rappresentata in forma allegorica, mentre alla destra c’è il segno della zecca di Roma, “R”. Nella parte inferiore c’è il valore nominale della moneta d’argento e la data 1965. Nel contorno troviamo in rilievo la scritta “7° CENTENARIO DELLA NASCITA DI DANTE”.
La coniazione delle monete da 500 lire d’argento Dante Alighieri fu più limitata rispetto alla produzione delle monete per la celebrazione del centenario dell’Unità d’Italia, visto e considerato che sono state coniate 5,5 milioni di unità. Anche per questa moneta fu realizzata una versione proof, regalata ai dipendenti della zecca.
Anche le 500 lire d’argento Dante Alighieri non hanno un valore di mercato particolarmente elevato, trattandosi di una moneta piuttosto comune, prodotta in grandi quantità. In sintesi, se la moneta è in condizioni fior di conio (dunque, ottimali), il valore di mercato di questo esemplare si aggira intorno ai 20 euro. Le cose cambiano, evidentemente, se la moneta tende ad essere in cattive condizioni o mostra comunque degli evidenti segni di usura. In questa ipotesi, infatti, il valore di mercato della moneta tende a scendere drasticamente, fino ad avere un valore che può essere equivalente a quello dell’argento contenuto nell’esemplare.
Fin qui, una breve panoramica di quelle che sono le principali caratteristiche delle 500 lire d’argento prodotte in Italia e il loro valore di mercato.
Cogliamo l’occasione per ricordare che, sebbene non si tratti di esemplari particolarmente rari e dall’elevato valore di mercato, purtroppo non è possibile escludere che sul mercato non ci siano dei falsi in metalli non pregiati.